Giro d’Italia 2020, Mauro Vegni ribadisce: “Un Grande Giro deve includere salite importanti e tappe lunghe”
Mauro Vegni è tornato a difendere le scelte di percorso riguardanti il Giro d’Italia 2020. Il direttore della Corsa Rosa aveva già rivendicato, a margine della presentazione dello scorso 24 ottobre, una precisa filosofia a monte delle scelte riguardanti la struttura delle singole tappe, soprattutto quelle di montagna. Infatti, andando in controtendenza rispetto alla Vuelta a España, che però essendo a fine stagione lo ha sempre fatto, e soprattutto al Tour de France, sono state proposte diverse frazioni molto impegnative sia dal punto di vista altimetrico (con diversi passaggi sopra i 2000 metri s.l.m.) che da quello chilometrico. Intervistato da Cyclingnews, ha avuto l’opportunità di tornare sulla questione.
“Rispetto ciò che gli altri organizzatori ritengono giusto per le proprie corse e forse sto andando contro le ultime tendenze, ma penso che un Grande Giro debba includere salite importanti oltre 2.000 metri e tappe lunghe distribuite sulle tre settimane di gare” ha ribadito Vegni, aggiungendo: “L’alta montagna e un test di resistenza rivelano chi sono i veri campioni. Penso che questa sia la ricetta per un grande Giro d’Italia”.
Viene anche sottolineato ulteriormente quanto il Giro , ormai da una decina d’anni a questa parte, si stia confermando più innovativo di Tour e Vuelta: “Il Giro d’Italia partirà per la prima volta da un paese dell’Europa dell’est nel 2020. Senza voler entrare nella geopolitica, è motivo di orgoglio per noi perché alcuni dei nostri colleghi non hanno mai pensato di andarci“. Viene ribadito anche come sia stata ponderata la scelta di un percorso duro per lo più nella terza settimana: “È un percorso equilibrato, che consente ai corridori di riprendersi dopo i blocchi più duri del calendario. Naturalmente, c’è ancora un gran finale”.
Uno dei fiori all’occhiello dell’edizione 2020 sarà ovviamente la tanto pubblicizzata presenza di Peter Sagan: “È importante avere un corridore come Peter al Giro e potrebbe prendere la prima rosa nella cronometro a Budapest perché il finale in salita gli si addice” ha chiosato poi Vegni, che spera che la vicinanza alla Repubblica Ceca faccia da ulteriore stimolo: “‘La partenza in Ungheria è vicina alla sua città natale in Slovacchia, quindi speriamo che sia di buon auspicio per lui e per la gara“.
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Caro Mauro
I test di resistenza tramite le TAPPE LUNGHE non “pagano piu’!
Il pubblico ha bisogno di ritmo,di improvvisazione,di tappe brevi con tanti traguardi volanti o salite,di arrivi “SPETTACOLO” oltre che spettacolari.Di corridori come Julian Alaphilippe.
Cari saluti Gianfranco Di Pretoro